venerdì 1 aprile 2011

Sergio Allegretti: la vita e le opere

Nato un po' di tempo fa, fin da piccolo lordava tele e fogli tanto che sua madre, santa donna, era disperata per gli obbrobri  del figlio.
Il gusto di rovinare tele consumando pittura e pennelli inutilmente gli restò ed anzi con gli anni andò peggiorando sempre più nonostante i consigli di amici, parenti e conoscenti che lo esortavano a cambiare mestiere e a darsi all'ippica.
Ahimè, Allegretti mai raccolse tale suggerimento ostinandosi invece a lordare questo mondo con i suoi dipinti decisamente schifosi che riflettevano una concezione primitiva della pittura. 
Sergio, poi, importunava tutti chiedendo querulamente che gli comprassero le sue orripilanti croste. Da tutti ebbe netti rifiuti perchè il contemplare i suoi quadri voleva dire compiere un'esperienza di masochismo estremo mettendo anche a rischio la propria esistenza.  Un aiuto lo ebbe dall'amico Renato che più volte, per pura pietà, gli fece dare il bianco in cucina. Anche qui Allegretti fallì miseramente tanto che Renato, disperato, si vide costretto a cacciare di casa quel sedicente imbrattatele e a rifare tutto il lavoro.
Negli ultimi tempi, Allegretti dipingeva solo bare e lapidi. E' questo il periodo chiamato 'funereo' di cui  fortunatamente non rimane traccia
Sergio Allegretti è morto improvvisamente il primo d'Aprile 2011. lasciando solo l'opera che qui riproduciamo.
I suoi amici non lo piangono inconsolabili, ma sono contenti per questa sua dipartita che libera il mondo dalla importuna  presenza di un imbrattatele da strapazzo.